Tra aprile 1724 e giugno 1725, il pittore bolognese Vittorio Maria Bigari con la freschezza ed il brio propri del suo stile interpreta per Marc’Antonio Ranuzzi, nel suo palazzo di città, il programma iconografico, salutare, idillico e gioioso, proposto da Pier Jacopo Martello. Martello, poeta e prosatore bolognese, nell’occasione dichiara di ricercare per l’amico nella natura e nella ragione un «modello infallibile». Accanto al gusto per le forme ancora rococò, il programma evidenzia nella lucida ricerca della funzionalità distributiva, nell’esposizione alla luce, nel tema delle salutari acque termali proposto per la decorazione, l’anticipazione della strategia dei Lumi, strategia che precocemente possiamo individuare anticipata ne Il vero...